Il caffè e la torrefazione italiana protagonisti alla 33esima edizione di Tirreno C.T.

 

Fare un cappuccino buono? A Tirreno C.T. c’è il “maestro”
A Carrara Fiere il bancone mobile da caffè e la prima torrefazione che produce anche macchine da bar. Inoltre tutte le novità sul campo delle eccellenze del settore di cui l’Italia è patria indiscussa per produzione, ma solo al settimo posto in Europa per consumi pro capite

La regola delle 5 M: miscela (Caffè Arabica 100%); macinadosatore; macchina per l’espresso (che deve essere leggermente più alto); mano dell’operatore; manutenzione. Il vero segreto sta poi nella montatura del latte (fresco, intero e soprattutto freddo di frigo). Il vapore deve partire dall’alto e toccare appena il latte. Con l’esperienza si sente a orecchio la montatura del latte che deve essere graduale. Una volta creata la schiuma si passa ad amalgamarla con il resto del latte (il tipico gesto di rotare o sbattere il bricco). Infine va versato gradualmente nel caffè e all’occhio deve presentarsi con la corona esterna più scura. Facile a dirsi, più difficile a farsi, è questa la ricetta per fare un cappuccino come si deve. La sta insegnando a Carrara Fiere, nell’ambito della 33esima edizione di Tirreno C.T., la fiera promossa da Tirreno Trade negli spazi di CarraraFiere, Chiara Bergonzi, la giovane campionessa italiana di Latte Arte che di recente ha partecipato anche ai mondiali di Seoul.

A Tirreno C.T. quello della torrefazione è uno dei settori più visitati dal pubblico presente e non è un caso dal momento che è un comparto questo tra i più importanti per l’export del Made in Italy nel mondo. Va di moda proprio la “Latte Art”, ovvero l’arte di decorare il cappuccino che ha trovato sempre di più spazio negli scenari internazionali con campionati e sfide tra i maestri di questo settore. Molte le novità presenti in fiera. Tra queste anche il “bar mobile”: progettato da una azienda italiana, il “Marzocco Mobile” non è altro che un bancone da caffè che viaggia su quattro ruote e che può essere inserito in ogni contesto garantendo la qualità dell’espresso finale. A Carrara Fiere presente anche l’unica azienda al mondo, dicono i titolari, che è insieme sia torrefazione sia costruttrice di macchine da caffè.

 

In fiera presente anche il campione italiano di espresso, Francesco Sanapo, che a breve rappresenterà il nostro Paese nei campionati mondiali di espresso di Melbourne. “Per preparare un ottimo espresso sono necessari 7 grammi di miscela macinata da grani tostati, rigorosamente senza additivi o aromatizzanti, macinati al momento della preparazione, acqua a 88 gradi di temperatura, 9 bar di pressione della macchina per 25 secondi di tempo di erogazione ideale e 25 ml di quantità di caffè nella tazzina (crema compresa) per una temperatura di servizio di 67 gradi”. Questa la ricetta del miglior espresso italiano, secondo il campione in carica.
L’Italia è la patria del caffè espresso e del cappuccino, ma è solo al settimo posto in Europa per il consumo di caffè con 5,77 kg pro-capite all’anno nella classifica che vede al primo posto la Finlandia (10,58 kg), seguita da Danimarca (9,99 kg) e Olanda (9,85). Sono gli ultimi dati disponibili di Coffitalia, annuario 2011/2012. Il caffè è la bevanda al mondo più apprezzata dopo l’acqua. Il consumo mondiale raggiunge ogni anno i 5,9 milioni di tonnellate, seconda commodity più trattata sui mercati finanziari dopo il petrolio.
La tazzina al bar. Sempre secondo Coffitalia in Italia vengono consumati 240 milioni di kg di prodotto tostato per un giro d’affari alla produzione intorno ai 3,5 miliardi di euro, di cui circa 900 milioni di euro destinati all’esportazione. Sono gli uomini a bere più caffè delle donne (1,7 tazze al giorno contro 1,5), mentre l’81,1% dei bevitori consuma fino a tre tazzine al giorno. Il 57% del caffè viene bevuto a colazione, il 34% tra i pasti ed il 13% fuori pasto. Il 22,2% degli italiani consuma almeno una tazzina quotidiana al bar.
Caffè e crisi. Con l’aggravarsi della crisi economica nell’Eurozona, i consumatori di caffè hanno tagliato le loro spese per prodotti come caffè e cappuccino al bar. Gli europei sono ancora quelli che bevono la maggior quantità di caffè pro-capite nel mondo, ma le vendite in Italia e Spagna sono diminuite. Secondo Roberio Silva, direttore esecutivo dell’International Coffee Organisation, «italiani e spagnoli importano ormai il 2 o 3% in meno di caffè. La Germania resta un mercato forte per i produttori di caffè e anche Parigi continua a essere un consumatore importante».
Caffè al distributore. Il calo del consumo di caffè diminuisce nei bar ma non ai distributori automatici. È quanto evidenzia Confida, l’associazione nazionale della distribuzione automatica. Sono circa 7 milioni gli italiani che, durante la pausa ai distributori di bevande e cibi, consumano il caffè. Il fatturato del caffè preso ai distributori supera i 6,5 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi per caffè in cialde e 2,9 di bevande calde, contando su ben 2.487.450 distributori presenti in Italia, in strutture pubbliche e private. Il numero dei consumatori di caffè è cresciuto del 2,3% negli ultimi tre anni.

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